preferisco correre

Non c’è fretta

1 Commento

IMG_0609Sono sempre arrivata tardi sulle cose, anche questa volta per parlare della AppleRun. Una delle gare a cui sono più affezionata.

– perché non ti iscrivi all’AppleRun? Magari scopri che ti piace gareggiare.

– Luca, ma lì ci sono atleti seri. Che ne so, io corro per staccarmi dalle mie preoccupazioni, corro con te per fare qualcosa insieme, per chiederti consigli, sinceramente non ci ho mai pensato. Poi non sono neppure tesserata.

– beh, per quello ci metti un attimo. Potrebbe essere una cosa bella, guarda che non vai piano quando corri con me, parli tutto il tempo! Se vuoi scarico qualche allenamento su internet e poi quel giorno ti porto io. Smettila solo di vestirti con le tute dismesse… comprati qualcosa di tecnico.

Luca, mio fratello, è così. La sua mente scientifica è spesso silenziosa, talvolta scontrosa, ma poi a un certo punto trova la soluzione e da quel momento in modo pragmatico va avanti. Luca è il Fratello maggiore.

Dopo qualche settimana, mi convinsi che potevo provarci. Potevo provare a correre l’AppleRun. Avevo già gareggiato nel 2008, alla Vivicittà di Torino, ma fu una prova generale alla corsa, di cui conservo un meraviglioso ricordo, perché in compagnia dei miei genitori, perché all’arrivo mi aspettava mia mamma. Fu una bella idea di mio padre, ma poi non feci più altre corse.

La AppleRun segnò un inizio.

Luca aveva trovato una soluzione: quel periodo non era per me un gran periodo. Certo, non avevo ancora scoperto di essere malata, ma le mie giornate non erano affatto serene. Molto impegnata sul lavoro, avevo pochissimo tempo libero e non riuscivo a dare un ritmo alla mia vita che non fosse un ritmo pesante. Poca socialità, poco tempo libero, poche cose divertenti, tante delusioni, tanto stress. Molta fatica.

La corsa della domenica mattina con Luca era una degli appuntamenti che preferivo. Mi facevo raccontare dei nipoti, scoprivo strade della collina a me sconosciute e tornavo a casa sempre di buon umore. Luca mi prendeva in giro per gli innumerevoli strati di maglie che indossavo per coprirmi dal freddo. Ho impiegato anni per togliermi qualche maglia e uscire a correre.

Arrivò novembre e il giorno della corsa. Era sabato. Pioveva. Pioveva tanto.

– ciao Luca, sono io. Direi che non andiamo.

– perché? per la pioggia? preparati, passo a prenderti.

Ci trovammo a Cavour in una giornata tremenda, di pioggia e freddo.

Ero terrorizzata, Luca mi aiutò a mettere il pettorale, a organizzarmi per la partenza, poi entrambi ci guardammo intorno. Ci parve di vedere solo atlete esperte, tutte avevano il cappellino con la visiera e io non ci avevo pensato, accanto a me una ragazza esilissima e con un completo super tecnico mi sorrise e mi aiutò a infilare il chip nella scarpa. La ragazza era una delle favorite e fu gentilissima.

Luca cercava di trasmettermi tranquillità ma forse anche lui si stava chiedendo se non avesse avuto una pessima idea a suggerirmi quella gara.

No, fu una grande idea! Un’idea che segnò un’inizio.

La gara non andò male. Luca rimase fermo sul percorso con l’ombrello aperto. E mi tifò.

Tornammo a casa tutti bagnati, ma quel giorno fui grata a mio fratello. Aveva fatto qualcosa di importante per me. Mi spronò e mi fu accanto come in seguito in tante altre occasioni.

– Brava, ciao. Buon riposo.

Luca è così.

Da quell’anno penso di aver saltato l’appuntamento con l’AppleRun solo una volta, quel novembre in cui mi operarono per il secondo tumore, ma gli altri anni con terapie in corso corsi sempre. Da quella prima esperienza scelsi di continuare a correre, mi ammalai una prima volta e poi una seconda, nel frattempo mi trasferii a Torino, mi iscrissi a una società sportiva e nonostante tutto, cercai di correre tutte le volte che riuscivo. Luca c’entrò ancora molto in tutte queste altre prove.

Quest’anno, finalmente fuori terapie, la AppleRun mi è sembrata ancora più bella. Gara organizzata in modo impeccabile, con un livello molto alto, un’atmosfera stimolante. Ho corso con piacere. Ho corso bene, ho corso forte. E ho concluso con un risultato inaspettato. Ho portato il cappellino con la visiera, ma non è piovuto.

– Luca, stiamo arrivando. È andata benissimo. Porto frittelle di mele, cartocci di mele e mele a volontà.

– brava. Ciao. A dopo.

Si parte e si riparte sempre da un punto. Non c’è fretta.

1 thoughts on “Non c’è fretta

  1. mi fa sempre così piacere leggerti. Brava.

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