preferisco correre

Provaci!

scarpe-runners-2Ci sono giorni in cui non ho voglia di scrivere. E questi appena passati sono stati giorni così. Un’insidiosa influenza mi ha costretta a fermarmi per una settimana, a non far nulla, soltanto provare a dormire e ad assecondare il virus. Poi ci sono i pensieri che nella mia testa partono in modo autonomo, si prendono il loro spazio e non se ne vanno più, così è successo pensando al compleanno di mia mamma, alle brutte notizie di questi giorni e a tante altre preoccupazioni.

È proprio in quelle ore che il mio istinto in una situazione normale mi avrebbe portato fuori, a correre. Sarei stata naturalmente portata a concentrarmi sui miei piedi, sul mio battito e sui chilometri che riuscivo a percorrere. Avrei annullato dopo il primo chilometro ogni pensiero, distratta solo dal colore dell’acqua del fiume. Poi avrei guardato il calendario gare e avrei provato a immaginare le mie partecipazioni future. Avrei fatto progetti un po’ più in là, proprio come quando si scelgono le mete delle vacanze. Un rimedio per me efficace alle giornate in cui mi sento intrappolata dalla mia testa.

La corsa mi è mancata questa settimana. Sì, ammetto che mi sono anche preoccupata dello stato di forma fisica, forse un po’ compromesso, ma più di tutti mi è mancata l’aria aperta, il movimento, la volontà di distrarmi e le endorfine.

Quella fuga quotidiana che a volte è meditazione e altre volte non è nient’altro che l’immagine di un passo dietro l’altro. Sono profondamente convinta che il movimento fisico in generale sia un ottimo alleato per sconfiggere i brutti pensieri e le giornate difficili.  Per me funziona anche camminare, in realtà.

Mi sono chiesta se chi fa sport sia più coraggioso e più forte di altri. Non lo so davvero, ma non credo. Credo che anche intervistando un gran numero di atleti non riusciremo mai a conoscere tutte le motivazioni per cui si decide di fare sport, specie in età adulta. E credo che questo mistero sia uno degli elementi più affascinanti.

Corriamo per stare con gli altri, per divertirci, per metterci alla prova, per dimagrire, per aumentare la massa muscolare, per dimostrare qualcosa a qualcuno e a noi stessi. Per spezzare la noia, per sentirci in forma, per conoscere altra gente, per farci notare, per essere di buonumore, per nevrosi, per altri mille motivi. Non è solo una questione di aver tempo a disposizione.

Al di là di tutto quello che si può raccontare e fotografare con i mezzi a disposizione a me piace guardare dietro ai volti di chi sta superando una prova di sport. Mi incuriosisce quell’istante in cui la sofferenza fisica cresce. Succede qualcosa a quel punto, ne sono sicura. Si prova a resistere, a reagire, e soltanto quando davvero non si riesce più a far nient’altro finalmente si rallenta. Ma per un istante si resiste.

La corsa non è una panacea, ne sono certa, ma in fondo per qualcuno la vita è lì (come dice un mio amico). Lì c’è il mistero, la forza, il coraggio, la fragilità, la paura, la passione, i sentimenti, i sogni, la leggerezza, l’incoscienza. Non è la vita, certo. Forse è solo un ottimo antidoto o un esercizio di riordino. Non importa che cos’è. I miei pensieri con la corsa si alleggeriscono e si snodano. È già molto.

– Mi spiace, papà, non farò una bella gara domenica. Mi sento ancora debole.

– Carla, ma non importa. La corsa deve servirti a star bene.

– Ma sì! Hai ragione.

– Tu comunque provaci. Sai, a volte quando si corre si dimentica tutto e le gambe iniziano a andare da sole.

– Vero. Ci proverò.

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