preferisco correre

Ciao mamma

Mamma non ha mai amato molto la corsa. Non si è mai sentita sportiva, ma soprattutto non è mai stata interessata all’aspetto agonistico.

Eppure per circa cinquant’anni la corsa ha fatto parte della sua vita. Mamma amava papà. Tantissimo. E papà è stato podista e dirigente sportivo.

Mamma ha sempre compreso l’importanza delle passioni, il desiderio di ognuno di inseguirle, coltivarle, trasformarle in parte della propria vita. Così è stata sempre al fianco di papà e alla sua passione per la corsa. Ha fatto dei grandi sacrifici perché papà e ognuno di noi potesse non rinunciare a ciò che ci faceva brillare gli occhi. A volte si lamentava, per esempio quando papà trascorreva troppo tempo al campo sportivo, oppure quando recentemente a cena si parlava di sport e di corsa. Lei amava far del bene, credeva nel valore del volontariato, nel rispetto per gli ultimi e dedicava molto del suo tempo al servizio degli altri. Forse considerava la pratica sportiva un atto puramente individualistico. Cercava di spostare i nostri discorsi su temi più impegnati e noi la prendevamo in giro e spesso non capivamo le sue scelte.

Ma mai avrebbe ostacolato le nostre passioni, temeva soltanto che la corsa potesse diventare un’ossessione. Una di quelle ossessioni che accecano cosi tanto da farci diventare egocentrici e insensibili.

Recentemente con lei condividevo questo blog, le facevo leggere i miei post e ne discutevamo insieme. Era felice della mia guarigione e aveva ben compreso quanto la corsa mi avesse aiutato a superare i periodi più bui. Mi incoraggiava a scrivere, anche di corsa, diceva che stavo facendo qualcosa di importante, che regalare un po’ di speranza e di forza era un grande gesto, così diceva.

L’ultima volta che ci siamo sentite le ho parlato del mio infortunio al gluteo, ovviamente lamentandomi. Le avevo telefonato. Lei mi ha ascoltato e poi mi ha passato papà con cui credeva potessi avere maggiore intesa su un argomento così circoscritto al mondo dello sport.

Era però convinta di una cosa, era convinta che lo sport potesse essere un’occasione per incontrare persone e intrecciare amicizie, per sentirsi bene e per esprimersi attraverso i propri talenti. Per provare gioia e soddisfazione. Per avere un’occasione di riscatto. Per divertirsi. Sì, questo, negli ultimi anni, me lo ricordava spesso, mi diceva:

– ricordati che è solo un gioco

Ciao mamma, non ho più tanta voglia di giocare, ma ho pensato a questo: se riuscissi a ritrovare un po’ di gioia forse potrei tornare a donarla agli altri come avresti voluto tu. Che ne pensi?

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